Lista dei preferiti →
Scarica testo in formato PDF ↓ Studi di casi

SC.2 «Printemps des Poètes» e «Morley Literature Festival»

Introduzione


Poster Printemps des
Poètes 2013
© Printemps des Poètes
Il presente studio di caso discute due festival di letteratura che, per quanto concerne il formato e l’obiettivo, ossia avvicinare alla letteratura una cerchia possibilmente ampia di destinatari, appaiono del tutto simili. I due festival possono essere considerati paradigmatici per numerosi progetti di altre discipline miranti a una diversificazione delle visitatrici e dei visitatori. Lungo le nove questioni affrontate nella pubblicazione vengono quindi discusse a titolo di confronto esemplare in prevalenza le strategie di indirizzamento e le forme di collaborazione con i diversi gruppi d’interesse. Per quest’analisi le nove domande non sono trattate né in sequenza né con eguale approfondimento. Ci si è concentrati invece sulle questioni che dischiudono una riflessione sulle strategie e sui concetti di mediazione applicati dalle promotrici e dai promotori dei festival.

Printemps des Poètes, Frankreich

 Le Printemps des Poètes la «Primavera dei poeti», è un festival di poesia in Francia proposto fin dal 1999 a scadenza annuale sempre in marzo. Attualmente riunisce in tutto il paese fino a 8.000 manifestazioni che si occupano di poesia. Il Festival è organizzato da un’associazione mantello omonima attiva tutto l’anno a diversi livelli per rafforzare, secondo la propria dichiarazione, la posizione della lirica in Francia. Le attività sono incentrate sulla diffusione di informazioni sulla poesia mediante lo sviluppo di reti, la consulenza degli attori e il sostegno nell’attuazione di progetti e azioni. L’iniziativa agisce prevalentemente da catalizzatore per la realizzazione di progetti in diversi contesti: scuola, città, biblioteche e spazio pubblico. Il sito internet funge sia da mezzo di comunicazione delle attività di «Le Printemps des Poètes» sia da centrale di distribuzione di materiali sulla poesia, tant’è vero che è chiamato dall’associazione «Centro di risorse per la poesia». Il sito mette a disposizione, oltre a dossier sulla poesia, proposte di libri e un’agenda degli eventi, anche le seguenti banche dati:

Festival della letteratura di Morley, Inghilterra


© Morley Literature Festival

Il  Morley Literature Festival è uno dei numerosi  festival di letteratura in Inghilterra e ha luogo dal 2005 a Morley, un distretto meridionale di Leeds. È un festival autunnale che si svolge in ottobre, dura da una a due settimane e, contrariamente a «Le Printemps des Poètes», non è dedicato a uno specifico genere letterario o a un particolare tema ma, stando alla propria presentazione, «celebra i libri, la lettura e la scrittura».1 Il festival riunisce nel suo programma presentazioni di libri, letture di autrici e autori, workshop di scrittura, attività musicali e familiari. Inoltre, nel quadro del festival vengono promossi anche progetti e avviate cooperazioni.

Discussione

Chi fa mediazione culturale?
Chi e perché ha voluto il festival?
Perché mediazione culturale?
In quali legittimazioni s’iscrive il festival?

«Le Printemps des Poètes» è stato istituito sul modello del festival musicale francese  Fête de la Musique» da  Jack Lang, un cofondatore della «Fête de la Musique», Emmanuel Hoog e André Velter. Tutti i fondatori erano attivi a livello di politica culturale e anche personalmente nella produzione culturale. Emmanuel Hoog è stato funzionario presso il Ministero della cultura, direttore di teatro e consulente del governo per questioni culturali e relative ai media. Prima di assumere nel 2011 la presidenza dell’agenzia francese di stampa (Agence France-Presse, AFP), Hoog ha diretto l’archivio multimediale «Institut National de l’Audiovisuel» (INA). Jack Lang è stato più volte ministro (della cultura, della comunicazione e dell’educazione nazionale) ed è stato stretto consulente di François Mitterrand. André Velter, a sua volta, è un poeta francese che sperimenta con canzoni improvvisate e «lirica polifonica». In collaborazione con France Culture, l’emittente radiofonica culturale francese, ha promosso tra l’altro  Poésie sur Parole, una manifestazione periodica che coniuga la lirica contemporanea con la danza, la musicazione e rappresentazioni, e che presenta quindi la lirica come un «mezzo performativo, attivo e orale». Di conseguenza, i promotori del Festival erano politici e operatori culturali influenti, che hanno fin dall’inizio saldamente ancorato il festival a livello di politica culturale conferendo al progetto uno statuto corrispondentemente elevato sul palcoscenico culturale. Dal 2001, «Le Printemps des Poètes» è diretto da  Jean-Pierre Siméon, un poeta, scrittore, autore teatrale e critico. Inoltre, Siméon è professore di letteratura moderna all’università magistrale di Clermont-Ferrand e ha scritto numerosi volumi di poesie, romanzi, libri per l’infanzia e opere teatrali.2 Auch er war kulturpolitisch als Berater für den Bereich Kunst und Kultur des Ministeriums für nationale Bildung tätig. Damit vereint Siméon eine kulturpolitische, bildungspolitische und künstlerische Expertise. «Le Printemps des Poètes» ist somit fest in der  ambito politico-culturale in veste di consulente per l’arte e la cultura del Ministero dell’educazione, vanta esperienze in ambito politico-culturale, della politica dell’educazione e artistico. «Le Printemps des Poètes» è quindi un’iniziativa fortemente radicata nella politica culturale ed educativa francese e gode di conseguenza del sostegno del  Ministero della cultura, del  Centro nazionale del libro, del  Ministero dell’educazione nonché del  Consiglio regionale Île-de-France ed è vincolata ai discorsi fertili in tali consessi. In Francia, il dibattito politico in materia d’educazione è attualmente caratterizzato dal progetto di rifondazione della scuola ( Refondons l’École de la République4) , che persegue da quattro punti di vista una graduale trasformazione dell’attuale prassi d’insegnamento e di apprendimento: «la riuscita scolastica per tutti», «gli allievi al centro della rifondazione», «personale formato e qualificato nelle scuole» e un «sistema educativo giusto ed efficace». Nel quadro di questi quattro principi, la mediazione culturale, qui formulata come «educazione culturale» in relazione all’«educazione artistica e scientifica per tutti», «une éducation culturelle, artistique et scientifique pour tous»,4è designata come metodo per l’attuazione di una scuola del futuro.5 L’educazione culturale è quindi pensata come prassi che porta in primo luogo a un miglioramento delle  capacità personali che «incoraggia, valorizza i successi, contribuisce all’autostima»6 e che infine vuol essere un contributo alle pari opportunità. Anche l’orientamento in materia di politica culturale della Francia pone nell’attuale legislatura 2012 – 2014 l’accento sulla «democratizzazione culturale» e intende sostenere l’accesso alle opere d’arte, alle pratiche artistiche e culturali e il riconoscimento di una moltitudine di forme di espressione artistica. A tale proposito si pone in evidenza il ruolo dell’educazione pubblica (éducation publique) e la sua influenza positiva sui contesti locali e sul cambiamento sociale e si rimanda al diritto costituzionale all’istruzione e alla legge relativa alla  lotta contro le esclusioni ( testo 3.PS) varata nel 1998. In virtù del suo orientamento politico-culturale e di politica dell’educazione, «Le Printemps des Poètes» è da un lato espressione di una legittimazione dell’arte e della cultura tramite la  retroazione positiva ad esse ascritte sugli sviluppi a livello sociale e di politica dell’educazione, e si iscrive d’altra parte a livello argomentativo nel  dibattito sull’inclusione. La sua critica è rivolta contro il fatto che ampi settori della società sono esclusi dalla formazione, dalla cultura e dalla politica ed è ispirata da principi etici e aspirazioni di democratizzazione ai sensi di una maggiore giustizia sociale. La mediazione culturale o l’educazione culturale possono fornire un contributo alla partecipazione di gruppi finora esclusi ai processi sociali, segnatamente all’arte e alla cultura della società maggioritaria. L’idea dell’inclusione tramite l’approntamento di offerte per gruppi finora «esclusi», tuttavia, trascura il fatto che sono le condizioni dominanti a determinare tali esclusioni.7

Il «Festiva della letteratura di Morley» è diretto da Jenny Harris,  una lavoratrice creativa e musicista impiegata presso il Leeds City Council come Incaricata per la musica, nella cui veste ha tra l’altro promosso il  FuseLeeds Festival per la musica contemporanea. È altresì co-sviluppatrice di  imove un programma culturale per lo Yorkshire 2012 e di «the hub», un’associazione di operatrici e operatori culturali nonché di persone attive nell’economia creativa che ha concepito anche il festival  Phrased & Confused che abbina letteratura e musica. Coerentemente al suo particolare interesse esposto sui siti internet per «pratiche artistiche inclusive», Harris coordina anche il programma per la rete formativa «Arts & Disability» di Leeds ed è quindi legata strutturalmente alle prospettive politico-culturali e di politica dell’educazione della città.

Il festival della letteratura gode del sostegno di diversi finanziatori. La città di Leeds partecipa al finanziamento del Festival nel quadro del programma  Leeds Inspired avviato in occasione dei Giochi Olimpici del 2012 e che promuove l’arte, lo sport e le manifestazioni culturali per mettere a disposizione a Leeds una variegata offerta culturale. Uno degli intendimenti di questo programma, stando a quanto espresso sul sito web, è l’integrazione, a fianco dei grandi eventi annuali, anche di progetti di comunità e di DIY (Do-It-Yourself). In tal modo si cerca di integrare nelle logiche di promozione anche pratiche come il DIY, attribuite piuttosto a cerchie dell’attivismo politico. Il festival della letteratura di Morley è sostenuto inoltre  dall’Arts Council England dal  distretto di Morley e dalla contea dello  Yorkshire, nonché da alcune imprese come un  centro commerciale, la  catena di librerie Blackwell e la stampa locale. Di conseguenza, a livello di strutture di finanziamento, il progetto si ispira a forme di  Public-Private-Partnerships, ossia al partenariato di promozione in parte pubblico e in parte privato che ha conosciuto una rapida diffusione in Inghilterra sotto il governo New Labour di Tony Blair e che dall’inizio del nuovo millennio si sta diffondendo sempre più anche nell’area germanofona. Lo scopo di queste forme miste di finanziamento è di sgravare le casse pubbliche, per lo più vuote, da impegni finanziari mediante la partecipazione di investitori privati. In contropartita, gli investitori ottengono diritti di partecipazione ai progetti cofinanziati. Tipici progetti attuati in queste costellazioni sono la costruzione di scuole e strade, ma anche il finanziamento di musei e progetti culturali. Anche in Svizzera questa modalità di finanziamento ancora poco diffusa acquista una crescente importanza.8 La critica a questa forma di finanziamento è rivolta soprattutto al maggiore influsso dei finanziatori privati sulle decisioni politiche e quindi al rischio di un crescente orientamento in funzione del mercato degli investimenti pubblici. Un’altra osservazione critica riguarda lo sgravio solo a breve termine dei bilanci. In seguito al trasferimento degli investimenti a partenariati a lungo termine i bilanci pubblici partecipano prevalentemente tramite affitti che versano agli investitori per un periodo predefinito. In ultima analisi, questo modello di finanziamento risulta anche economicamente più vantaggioso per gli investitori e non rappresenta un effettivo risparmio.9 Nel caso del festival di Morley, non è possibile determinare in che modo la scelta delle attività e la concezione del festival siano influenzate anche dai finanziatori privati. Si nota però una programmazione fortemente orientata al mercato del libro e quindi stabilita a partire dai supposti  interessi dei destinatari. Così sembra che anche la scelta delle autrici e degli autori partecipanti e dei patrocinatori si basi sui rispettivi valori di mercato. Patron del festival è Gervase Phinn, un autore di bestseller che tra l’altro ha scritto numerosi libri per l’infanzia.10 Phinn insegna inoltre letteratura alle università inglesi e dal 2006 al 2012 è stato Presidente  dell’Associazione delle biblioteche scolastiche Tra le sue pubblicazioni specialistiche si annoverano testi come «Young Readers and Their Books, Suggestions and Strategies for Using Texts in the Literacy Hour»,11in cui Phinn propone nuovi formati della mediazione letteraria nella scuola. Phinn non funge quindi solo da figura pubblicitaria per il festival nella misura in cui promette un grande interesse del pubblico, ma sostiene anche a livello di contenuti la mediazione della letteratura.

Con la concentrazione delle risorse in un determinato periodo con il formato del festival, entrambi i festival di letteratura si iscrivono nella tendenza della «Festivalizzazione».12Mentre «Le Printemps des Poètes» punta così alla visibilizzazione delle attività dell’Associazione di tutto l’anno e utilizza quindi il festival come  strumento di marketing per se stesso, il festival di Morley agisce maggiormente nel senso del marketing locale, per aumentare l’attrattiva del luogo e coinvolgere la popolazione locale.

Come avviene la mediazione?

La mediazione è incentrata sulla cooperazione con la scuola.

Secondo le attuali linee direttive della riforma scolastica, «Le Printemps des Poètes» sottolinea il carattere complementare dell’educazione culturale a scuola e raccomanda che venga tenuta in considerazione nel programma scolastico. Esso punta a una modifica strutturale nella mediazione della poesia e si oppone esplicitamente agli attuali modelli e  metodi di trasmissione della  poesia a scuolae, che si concentrano prevalentemente sulla  recitazione di poesie nonché sulla loro analisi contenutistica e formale. In tal modo, «Le Printemps des Poètes» rimanda alla  funzione riformativa della mediazione culturale sul sistema scolastico, ma non considera eventuali retroazioni dalla scuola sulla mediazione culturale stessa. Per contro, rivendica un maggiore orientamento verso la  sperimentazione personale e il lavoro di progetto come alternativa alla trasmissione solitamente praticata di  fatti di storia dell’arte.13 L’orientamento verso il fare pratico in contesti di formazione è oggi, in conformità alle attuali teorie dell’apprendimento, ampiamente diffuso. Esso si basa sulla promessa di un maggiore coinvolgimento dei discenti, del libero sviluppo delle potenzialità e quindi di maggiori successi d’apprendimento. Tuttavia, talvolta comporta anche il rischio di trascurare i diversi presupposti dei discenti e quindi il rafforzamento delle esistenti disuguaglianze. Le contraddizioni che ne risultano sono ampiamente discusse nel  testo 4.PS.

Va detto che «Le Printemps des Poètes» non agisce immediatamente ad esempio attivando cooperazioni tra artiste e artisti o mediatrici e mediatori culturali con le scuole, ma funge da mediatore tra i diversi attori offrendo una piattaforma di interrelazione con la messa a disposizione di informazioni, contatti e opportunità di perfezionamento. Oltre a ciò, l’associazione ha sviluppato sistemi d’incentivazione per incoraggiare gli attori del settore a progettare attività proprie di mediazione e diffusione della poesia. Parallelamente, «Le Printemps des Poètes» punta sullo sviluppo di strutture e sull’implementazione a lungo termine di attività letterarie nella quotidianità scolastica. Ciò avviene (diversamente dal festival di Morley) non tramite offerte concrete per le scuole, ma principalmente tramite il marchio  École en Poésie attuato in collaborazione con l’Ufficio centrale di cooperazione con le scuole ( OCCE), concesso alle scuole che si distinguono per il loro impegno per la poesia. Per ottenere il marchio «Ecole en Poésie» le scuole devono attuare almeno cinque di 15 attività suddivise in due gruppi di criteri. Nell’ambito di criteri «Poesia al centro della classe» contano tra altre attività come la partecipazione al Festival della poesia o iniziare una corrispondenza con una poetessa o un poeta, ma anche la promozione di poesia estera in lingua originale e la sua traduzione. Gli altri criteri puntano sulla visibilità della poetica nella scuola, ad esempio intestando aule a poetesse e poeti o pubblicando un articolo sulla poesia nel giornalino scolastico. In contropartita, le scuole ricevono un sostegno particolare per l’attuazione delle loro attività sotto forma di prestazioni di consulenza, perfezionamenti per il personale docente partecipante e il sostegno alla comunicazione tramite le pagine di «Le Printemps des Poètes» e dell’OCCE. Il riconoscimento non comporta sussidi finanziari. Analogamente, l’organizzazione assegna il marchio anche a intere città o villaggi, che possono così fregiarsi della qualifica di «Village» o  Ville en Poésie. Anche qui si applicano 15 criteri, di cui devono essere adempiuti da tre a cinque a dipendenza della grandezza del Comune. Nel 2012 hanno ottenuto la distinzione 22 Comuni, tra cui 13 villaggi e 9 città. Il marchio può essere utilizzato ai sensi del marketing comunale, in cui il fattore cultura e l’economia creativa assumono un ruolo sempre crescente. La  cultura come fattore di localizzazione soft è da tempo diventata una grandezza economica che non aumenta solo l’attrattiva turistica ma esercita anche un’influenza indiretta sull’insediamento di imprese e sull’economia 14 . Il marchio promette alle città e ai comuni una comunicazione privilegiata delle loro attività nel quadro del festival di marzo e quindi una visibilità come regione culturalmente impegnata. Inoltre, queste distinzioni esplicano di solito un effetto positivo sull’acquisizione di sussidi.

Anche il Festival della letteratura di Morley si rivolge alle scuole nel quadro delle sue attività. Nel 2009, ad esempio, la collaborazione di autrici e autori con tutte le scuole di Morley in quanto piattaforma allargata del festival è stata sostenuta dal programma  Find your talent. «Find your talent» era un programma interregionale in Inghilterra finanziato dall’Arts Council che aveva lo scopo di coinvolgere maggiormente le scolare e gli scolari nei vari livelli di produzione culturale. Secondo questa concezione, non andavano indirizzati come d’abitudine come destinatari di messaggi culturali, ma si intendeva dotarli di conoscenze che permettessero loro di intervenire nella  programmazione e nella produzione di offerte culturali. Parallelamente, nel quadro del programma, gli allievi dovevano entrare in contatto possibilmente con regolarità con svariati generi d’arte tramite progetti, workshop e altre offerte per – come suggerisce il nome – scoprire i propri talenti. Il fatto che il concetto di  talento sia esso stesso un costrutto basato su valori borghesi non è stato messo in discussione. Nell’ambito del Festival della letteratura di Morley, il programma ha sussidiato la collaborazione tra scuole locali e le autrici e gli autori del festival. Allestito sotto forma di  ricerca-azione , vi hanno partecipato 15 scuole locali in cooperazione con le autrici e gli autori con lo scopo di sviluppare di concerto con discenti e docenti una migliore integrazione della letteratura nelle scuole. Come «Le Printemps des Poètes» si puntava anche qui a un procedimento interdisciplinare che avrebbe consentito di integrare la poesia ad esempio anche nelle lezioni di matematica. I risultati della cooperazione non sono documentati sul sito internet, ma secondo Harris i progetti hanno portato a contatti duraturi e personali con le scuole locali.15Un altro progetto realizzato nel contesto di «Find your talent» è stato l’approntamento di proposte bibliografiche con una bibliotecaria e in collaborazione con le allieve e gli allievi. Nel quadro di una cooperazione con l’iniziativa «Reader Development» sono state sviluppate  giornate letterarie in biblioteche volte a incrementare, ai sensi di un incoraggiamento alla lettura, l’attrattiva delle biblioteche per i giovani a Leeds e specialmente a Morley. In entrambi i casi sono stati associati come partner allo sviluppo di proposte letterarie anche i discenti. Il loro sapere è stato riconosciuto come rilevante per lo sviluppo della mediazione letteraria, il che rimanda a un concetto d’insegnamento e  apprendimento co-costruttivista ed è espressione di una  funzione trasformativa in relazione al livello dell’offerta delle istituzioni partecipanti. Nondimeno, sui risultati di queste cooperazioni non è possibile formulare ulteriori considerazioni data l’assenza di documentazione (vedi omissioni). Per contro, nel 2012 l’offerta per le scuole è piuttosto da attribuire a un  discorso riproduttivo. Da un lato, sono state organizzate grandi manifestazioni con autrici e autori in diversi luoghi di Morley, tra cui una lettura nella sala comunale a cui hanno assistito oltre 500 scolare e scolari,16 dall’altro era possibile invitare le autrici e gli autori a workshop nelle scuole. Ciò è dovuto essenzialmente ai tagli nel bilancio per la cultura, che in seguito al cambiamento di governo in Inghilterra nel 2010 hanno determinato anche la  cancellazione delle risorse per il programma «Find your talent».

Riassumendo, questi esempi della collaborazione con le scuole esprimono una differenza categoriale nella prassi dei due festival. Mentre Morley interviene anche a livello di contenuti sugli sviluppi dei singoli progetti, «Le Printemps des Poètes» offre una piattaforma per proposte a livello di contenuti senza però assumere responsabilità per l’attuazione e la qualità delle singole attività. «Le Printemps des Poètes» reagisce con le sue iniziative al fatto che la lirica è regolarmente letta soltanto dall’1% della popolazione francese17 e punta maggiormente alla costruzione di reti, alla campagna di comunicazione e alla promozione di offerte di formazione e perfezionamento per un pubblico specializzato interessato (docenti, bibliotecarie e bibliotecari, organizzatrici e organizzatori come pure poetesse e poeti dilettanti), mentre Morley svolge le sue attività prevalentemente sul piano locale.

Come avviene la mediazione?

Quali tipologie, quali metodi vengono impiegati nelle attività di mediazione del festival? E cosa viene mediato?

«Le Printemps des Poètes» stabilisce ogni anno un tema centrale attorno al quale ruotano i diversi ambiti d’attività. Lo spettro degli ultimi anni comprendeva tematiche aperte come «Poesia e chanson» nel 2001 o «Speranza» nel 2004 e collega dal 2007 temi con poetesse e poeti come per esempio «Poesie d’amore» sotto il titolo «Lettera Amorosa, le poème d’amour» come omaggio al poeta René Char.18 In questo contesto sono commissionate anche opere tematiche ad autrici e autori. «Le Printemps des Poètes» persegue così una duplice strategia: con l’obiettivo di  modificare l’immagine della poesia e di posizionare e ravvivare la lirica come un genere artisticamente autonomo e contemporaneo, l’organizzazione vuole da un lato migliorare le condizioni di produzione di autrici e autori contemporanei mentre dall’altro cerca di  incrementare l’accoglienza della poesia. Nel perseguimento di entrambi gli obiettivi traspare un’evidente gerarchizzazione della mediazione rispetto alla produzione artistica, ma si manifesta anche il rimando a concezioni diverse di mediazione. Le dialettiche che ne risultano sono ampiamente discusse nel  testo 1.PS . A titolo d’esempio a questo proposito possono essere menzionati i progetti interdisciplinari di «Le Printemps des Poètes». Nel 2011 è stato iniziato in collaborazione con la città di Bezon un festival di cortometraggi «Courts métrages Ciné poème». A detta del Direttore del festival Jean Pierre Siméon, in virtù dell’abbinamento di film e poesia il festival dovrebbe rivolgersi a un pubblico più vasto.19


Poster festival di
cortometraggi 2013
© Printemps des Poètes
I film mostrati nell’ambito di questo festival hanno quale tema una poesia, sono dedicati a poetesse o poeti o seguono formalmente una «resa poetica» descritta nei criteri di selezione del festival del film con gli attributi «densità, intensità e scrittura filmica fondata sull’arte della suggestione». Il bando di concorso si rivolge quindi da un lato a cineaste e cineasti che sono invitati in prima istanza come produttrici e produttori ma subordinatamente anche come indirizzati, in quanto sono  esortati ad occuparsi di poesia D’altro lato, da queste attività risultano anche progetti di mediazione. La  Mediateca di Bezon ha per esempio avviato nell’ambito del festival una cooperazione con un centro giovanile, da cui è risultato un film d’animazione come trailer per il festival di cortometraggi. Di questo trailer però non c’è traccia né sul sito web di «Le Printemps des Poètes» né su quello del festival di cortometraggi. È presentato solamente sulle pagine della Mediateca della città di Bezon in riferimento al festival.

Trailer Ciné Poème

Nella misura in cui «Le Printemps des Poètes» non menziona il progetto, ne pone in risalto  l’importanzasubordinata. Ciò appare anche nel legame con la musica che l’organizzazione del festival considera come un’altra opportunità per raggiungere altre cerchie di destinatari. Anche qui, però, le proposte sono incentrate sulla produzione, con un  concorso per poesie cantate e un  concorso di composizione. Anche nella autopresentazione del festival e dei suoi intenti di «informare, consigliare, formare, accompagnare progetti e promuovere il lavoro di autori viventi, editori e artisti»,20 non si accenna alla mediazione.

Con la concentrazione delle attività sulla distribuzione della letteratura in diversi contesti, il festival rimanda a una concezione di mediazione che implica  una dimensione di mediazione già nell’incontro con l’arte. Il presupposto di fondo del programma si basa quindi sull’ipotetico assunto che la conoscenza della poesia e l’entrata in contatto con la stessa comporti inevitabilmente una recezione maggiore del genere. Di conseguenza le attività seguono a livello di contenuti l’intento di  allargare la cerchia delle lettrici e dei lettori mentre l’opera e la forma della lirica contemporanea rimangono indiscusse. La causa della scarsa accoglienza è attribuita alla scarsa conoscenza da parte delle destinatarie e dei destinatari o delle loro mediatrici e dei loro mediatori, una lacuna che «Le Printemps des Poètes» vuole colmare con corrispondenti misure (perfezionamento e sistemi d’incentivazione). La possibilità di porre al centro dell’attenzione delle attività di mediazione la lirica stessa e la sua posizione sociale marginale ed esaminare per esempio la questione come mai questo genere letterario sia così poco seguito, non è colta.

Cosa viene mediato e per chi?

Quale oggetto di mediazione è al centro del festival e a chi indirizza le sue attività?

Il Festival della letteratura di Morley incentra il suo programma sul coinvolgimento di autrici e autori di successo come per es. Barbara Taylor Bradford o l’autore di fantascienza Ian Banks,21e li utilizza altresì come referenza nell’autopresentazione. In tal modo il programma assume un  affirmativ verso il mercato del libro e tende al  marketing. Secondo la direttrice del festival ciò troverebbe però la sua giustificazione nel fatto che le autrici gli autori noti possono essere ingaggiati nel quadro delle loro tournée di PR e quindi non gravano sul bilancio del festival. Ciò permetterebbe invece di poter invitare al festival anche autrici e autori giovani e meno noti. Secondo Harris, questo procedimento dipende essenzialmente dalle condizioni quadro finanziarie del festival, che con circa 30 000 GBP è un piccolo festival che dipende in larga misura  dall’impegno volontario delle collaboratrici e dei collaboratori. Il quadro finanziario contenuto influisce pesantemente sulle possibilità di programmazione. Con uno status relativamente basso e un luogo d’attuazione poco conosciuto (Morley), il festival si legittima soprattutto tramite il numero delle visitatrici e dei visitatori. Secondo Harris, con il festival si intende proporre alla popolazione locale di Morley un’offerta culturale di qualità. La popolazione locale è formata principalmente da una classe operaia  bianca e il quartiere aveva avuto in passato ricorrenti problemi d’immagine. Attualmente si assiste a un mutamento in seguito all’arrivo di minoranze etniche, artiste e artisti, studentesse e studenti. Secondo Harris, un intendimento principale del festival è la riflessione in comune con la popolazione degli sviluppi del luogo nella sua dimensione storica e tenendo conto degli attuali cambiamenti.22 Nondimeno, gli orientamenti di contenuto delle attività del festival e delle offerte di mediazione di Morley, da letture a workshop per la scrittura creativa fino a interventi artistici nello spazio urbano, non permettono deduzioni significative sui criteri di scelta che ne stanno alla base.


Schermata del sito web del Festival di Morley del novembre 2012

Lo  spettro tematico si estende da visite guidate della città a un pranzo letterario con Tim Ewart, cronista della Casa Reale, fino a una serata di canti popolari. Non è però riconoscibile un filo conduttore tematico delle attività nelle letture o nella scelta delle autrici e degli autori. Per contro, i workshop e i progetti denotano una concentrazione sull’occupazione con la località di Morley che rimanda alle già spiegazioni esposte dalla direttrice del festival. Oltre a ciò, il festival sembra voler puntare sul principio «per ciascuno qualcosa», con una programmazione orientata in funzione dei supposti interessi delle visitatrici e dei visitatori di gruppi mirati stabiliti anticipatamente. Ciò traspare anche dalla suddivisione del programma del festival sul sito web nei formati di eventi «colloquio con autori, workshop o discussione», del gruppo di persone indirizzate «bambini e famiglie» e dei settori «musica, arte, sport». Questo permette un rapido orientamento in funzione degli interessi nell’offerta del festival e segue un chiaro indirizzamento secondo le  usuali definizioni di gruppi mirati.

Chi fa mediazione culturale?

Da chi sono attuate le attività di mediazione? Come avviene la mediazione? Sulla scorta di esempi di progetti concreti dai festival vengono discussi approcci e metodi delle attività di mediazione. Come agisce la mediazione culturale? In quali discorsi di mediazione s’iscrivono queste attività?

Nell’anno 2012, gli interventi artistici del festival di Morley sono stati sostenuti da «Leeds inspired» (vedi sopra) all’insegna del tema centrale stabilito per il 2012, «Giocoso» ( Playful. Con il bando pubblico, il festival si è rivolto ad artiste ed artisti per «offrire la possibilità di realizzare progetti artistici transdisciplinari che coinvolgano in modo fantasioso e inaspettato gli spazi pubblici locali». Dal punto di vista tematico, le azioni dovevano riferirsi «alla storia e alle storie di Morley – realtà o finzione?». A partire da «Feral Nowledge», un lavoro su commissione basato su un testo del video- e audioartista  Paul Rooney, che univa momenti autentici e fittizi della storia di Morley, era prevista la promozione di quattro piccoli lavori di artiste e artisti visivi abitanti a Leeds.

Le artiste e gli artisti sono stati invitati a creare cartelli stradali per la zona pedonale di Morley con riferimento, nell’opera, al tema realtà/finzione. Quindi, i cartelli dovevano essere cercati dagli abitanti e iscritti in una cartina topografica. I lavori sono stati dotati ciascuno di 200 GBP, altri 200 GBP erano a disposizione per coprire i costi del materiale. Anche considerando gli stretti margini delle condizioni quadro e il concetto da rispettare dalle artiste e dagli artisti, il budget appare nondimeno insufficiente per lo sviluppo e la realizzazione delle idee. Secondo l’Arts Council England, la  retribuzione di artisti e operatori culturali non dovrebbe essere inferiore a una tariffa giornaliera di 175 GBP. Con 200 GBP per l’ideazione e la realizzazione, la tariffa giornaliera è probabilmente nettamente inferiore al minimo auspicato. Da un lato, con il coinvolgimento di artiste visive e artisti visivi in un festival di letteratura, i responsabili del festival sembrano intravedere un potenziale che in base ai criteri formulati nel bando di concorso dovrebbe «consentire incontri innovativi e inaspettati».23Tuttavia, a tal fine non sono messi a disposizione né i mezzi necessari né gli spazi d’azione artistica. Ciò nonostante, cinque artiste e artisti del posto (Paul Ashton, Amelia Crouch, Clare Charnley, Jess Mitchell e Vikkie Mulford) hanno partecipato al concorso con il titolo  Signs of the Times creando una segnaletica alternativa per lo spazio urbano. Nella consapevolezza dell’inasprimento delle condizioni di produzione delle artiste e degli artisti in Inghilterra, una siffatta strategia sembra puntare alla compensazione della retribuzione monetaria mediante il valore simbolico della partecipazione al festival. Ciò è coerente con le modalità del  lavoro volontario im kulturellen Sektor und den ihnen zugrunde liegenden  le economie.


© Poetry Takeaway

Il festival integra però nel suo programma anche collettivi di mediazione indipendenti. Ad esempio, nel 2011 il progetto  Poetry Takeaway è diventato parte del programma del festival. «Poetry Takeaway» si ispira all’idea dei ristoranti takeaway e la trasferisce alla letteratura. Anche esteticamente il progetto evoca un «Burger Van» e agisce da roulotte, su piazze pubbliche o nel quadro di festival. Il gruppo composto da autrici e autori offre ai passanti la possibilità di ordinare una poesia on demand. In tal modo, il progetto si pone esplicitamente in contrasto con la diffusa opinione della poesia come attività contemplativa che avviene prevalentemente a porte chiuse. Imprime invece un’accelerazione all’atto creativo fissando volontariamente il termine di dieci minuti entro i quali la poesia deve essere terminata e consegnata. Anche linguisticamente l’autopresentazione degli attori del «Poetry Takeway» ricorda il modello culinario: le autrici e gli autori si definiscono «Poetry chefs» e consegnano le poesie in un cartoccio o avvolte come hamburger al cliente. Il gruppo pone così in evidenza anche il crescente orientamento dell’arte alla prestazione di servizio. Nella misura in cui pone in atto in modo performativo «l’ordinazione, la produzione e la fornitura di arte», opera una critica alle condizioni di produzione dominanti e le applica allo stesso tempo in caricatura positiva alle proprie attività:

 «How it works:
1. Queue up to speak to one of our fully trained Poetry Chefs.
2. You’ll be allocated to a Poetry Chef, who’ll discuss your order with you in order to ascertain its style and content etc. No knowledge of poetry is required – a few details about you, what you’re up to, what you like and what you’re into, will suffice. Alternatively, if you want a poem similar in style to your favourite by [insert not too obscure poet], our dedicated Poetry Chefs can successfully operate from your instruction.
3. Your Poetry Chef will retire to the kitchen to cook up your bespoke order, leaving you free to soak up the atmosphere.
4. Within ten minutes or less, you’ll be greeted by your Poetry Chef who’ll perform your poem to you. And hand you a written copy, either open or wrapped in our beautifully-designed takeaway boxes.»

La  funzione decostruttiva del progetto traspare anche dalle formulazioni delle proprie attività, decontestualizzate completamente dal contesto letterario e che rendono visibili i meccanismi della produzione d’arte in virtù dell’implementazione in un nuovo contesto. Il poetare è così maggiormente trasmesso come artigianato, il che contribuisce a sfatare un po’ il mito dell’autore.

Anche «Le Printemps des Poètes» integra attività di mediazione di gruppi indipendenti o di mediatrici e mediatori nel proprio programma. Con il marchio  Sélection Printemps des Poètes vengono presentati e interconnessi progetti, esposizioni poetiche, festival, gruppi e attori della scena lirica selezionati che adempiono le esigenze qualitative dell’associazione. Uno dei progetti presentati in questa selezione, simile al «Poetry Takeaway», è il «Poématon». der  Poèmaton.


Poèmaton, © Isabelle Paquet

Si tratta di una cabina automatica per fotografie istantanee che invita i passanti a sedersi e ascoltare, a pagamento, una poesia. Invece della foto, al termine della recitazione la o il partecipante riceve uno stampato dell’opera e informazioni sull’autrice o l’autore della poesia. Contrariamente al «Poetry Takeaway», che consente l’incontro diretto con le autrici e gli autori e agisce nel senso della decostruzione della poesia e delle sue attribuzioni, il «Poématon» mette in scena l’ascolto di poesia in un luogo insolito e rimane nell’ambito della  mediazione dell’opera e quindi, contrariamente al «Poetry Takeaway» nel campo del  discorso riproduttivo.

Accanto al programma del festival, il Festival della letteratura di Morley promuove inoltre partenariati a lungo termine. Così ad esempio è stato lanciato nel 2011 il progetto «Home Is Where The Art Is», in collaborazione con il «Picture Lending Scheme» della Leeds Art Gallery. Il  Picture Lending Scheme è una sorta di biblioteca per l’arte aperta nel 1961 per consentire alla popolazione il contatto con opere d’arte originali nelle loro case e nei loro appartamenti privati. Per il festival sono state cercate tramite  il blog del festival sei famiglie di Morley disposte a prendere in prestito opere della Leeds Art Gallery. Condizione per la partecipazione era la disponibilità a farsi ritrarre in casa con l’opera scelta dal fotografo Paul Floyd Blake e di conversare con il poeta Andrew MacMillan sui motivi della scelta dell’opera, che quest’ultimo utilizzava come base per una poesia. Le fotografie e la poesia sono state esposte per la durata del festival alla Leeds Art Gallery. A titolo di ringraziamento per la partecipazione al progetto, le partecipanti e i partecipanti sono stati invitati, come si legge sul blog del sito del festival, al «vernissage VIP» dell’esposizione.

L’indirizzamento ai partecipanti si è avvalso così dei meccanismi di esclusione esistenti in campo artistico come sistema d’incentivazione concedendo alle partecipanti e ai partecipanti per un tempo limitato privilegi d’accesso. V’è da ritenere che si siano candidati alla partecipazione al progetto quelle cittadine e quei cittadini che hanno saputo riconoscere e sfruttare per sé il  capitale simbolico ad esso connesso. In tal senso il progetto si è implicitamente rivolto contro le intenzioni del «Lending Art Scheme», vale a dire consentire il confronto con le opere a un pubblico possibilmente eterogeneo. Questi meccanismi sono stati inoltre rafforzati dalla possibilità prevista dal progetto di invitare in casa propria con il motto «Tea with the curator» una delle curatrici o uno dei curatori della Leeds Art Gallery per uno scambio d’idee sull’opera presa in prestito. Quest’impostazione implica un potenziale di riflessione sui riferimenti storici delle opere scelte nonché per affrontare questioni relative all’istituzione, alle sue strategie di raccolta e alle rappresentazioni d’arte in spazi privati. Nella realizzazione concreta, però, il progetto prevede un incontro puntuale tra artiste e artisti, curatrici e curatori e destinatari. Il confronto si limita a una sessione fotografica e al racconto di una storia che diventerà materia prima per una poesia. L’elaborazione artistica rimane appannaggio delle artiste e degli artisti partecipanti – anche uno scambio sui  processi artistici fa difetto. Gli abitanti sono coinvolti, ma restano confinati nel loro ruolo di destinatari dell’arte e diventano così per il festival rappresentanti di fruitori d’arte. Rivolgendosi a partecipanti già interessati e con la conferma delle logiche dominanti del sistema, il progetto non riesce a sfruttare il suo potenziale decostruttivo, ma rimane nell’ambito di un  discorso affermativo. Manca altresì un confronto con le questioni dei  meccanismi di rappresentazione di attori artistici nella fotografia e nella letteratura. Dal punto di vista formale, le fotografie evocano le rappresentazioni di collezionisti davanti alle proprie opere. Esse confermano inoltre l’ipotesi che queste economie domestiche rientrano in prevalenza nella fascia di benestanti appartenenti alla società maggioritaria. I  risultati del progetto – foto e poesie – sono documentati online ma rintracciabili solo tramite  il blog del festival.


«Home is where the Art is», poesia: Andrew McMillan, foto: Paul Floyd Blake

Un altro progetto avviato nel 2011 è  Now and then, un blog per rappresentare la storia e l’attualità di Morley in collaborazione con la popolazione tramite testo, suono e immagini. Il progetto era diretto dall’autrice di sceneggiature e opere teatrali Emma Adams, che invitò le abitanti e gli abitanti a documentare con storie proprie, ma anche con propri contributi di testi e immagini, la storia del distretto di Morley. Il progetto ha riunito vari workshop di scrittura durante il festival ma funziona allo stesso modo fino a oggi come blog o archivio in crescita a cui può partecipare chiunque. Ma se la descrizione del progetto suggerisce una collaborazione con diversi gruppi della popolazione di Morley volta a riscrivere la storia della località in base alle esperienze personali, alle biografie e ai ricordi delle cittadine e dei cittadini, sul sito internet è documentata unicamente un’azione pubblica nel mercato coperto di Morley durante la quale l’artista raccoglieva e pubblicava sul blog le storie di passanti. L’opportunità di occuparsi della storiografia di Morley e di riscrivere la storia locale in collaborazione con diversi gruppi della popolazione non è stata colta. Per contro, in seguito un altro focus è stato incentrato su un gruppo di lavoro per persone con handicap, «People in Action», che si ritrova settimanalmente in un centro comunale per dedicarsi ad attività del tempo libero: lavorare a maglia, giocare a tombola, fare musica. Le impressioni di una visita al gruppo sono state documentate in un  breve video, che in seguito alla carente descrizione del progetto e all’assenza di una sua inclusione nel contesto progettuale non comprende né informazioni sul contenuto del progetto né permette di farsi un’idea del suo sviluppo. Le persone mostrate nel video sono interrogate sulla loro attività in seno al gruppo e a Morley. Le questioni relative a tale procedimento riguardano la scelta e la ponderazione proprio di questo gruppo. Questo soprattutto in quanto il «People in Action Group» è un gruppo di persone emarginato e quindi di importanza simbolica per il campo artistico, la cui partecipazione promette all’istituzione – in questo caso il Morley Literature Festival – una grande utilità riguardo alle proprie  strategie di legittimazione. La problematica emerge ancor più laddove si considera che salvo un  breve video dell’artista sulla piazza del mercato si tratta dell’unico video del progetto «Now & Then». Queste  omissioni sono giustificate da Harris con la scarsa esperienza relativa a questa prassi. Le premesse e le risorse per un’attuazione qualitativa di un progetto a impostazione partecipativa come questo non erano date. Di conseguenza, nella prospettiva della direzione del festival, questo progetto non ha potuto adempiere le attese, ad esempio riguardo a testi redatti in comune tra abitanti, autrici e autori. Qui appare come una forma riflessiva di documentazione, che in questo caso descriverebbe anche il fallimento e rappresenterebbe il progetto maggiormente come esperimento, sarebbe più adeguata al progetto stesso. Per contro, l’attuale presentazione del progetto fa pensare a un procedimento poco riflessivo delle promotrici e dei promotori e misconosce altresì il potenziale d’apprendimento di progetti che non riescono. A questo punto sarebbe quasi preferibile la  rinuncia alla rappresentazione del progetto, tanto più che tutelerebbe le partecipanti e i partecipanti dall’essere esposti.

«People in Action»

Video Jenny Harris

Omissioni

Riflessività in relazione al proprio lavoro:

Nonostante l’esperienza pluriennale manca nei due progetti presentati una valutazione degli sviluppi fino ad ora sperimentati. Indicazioni sugli obiettivi raggiunti, adattamenti dei procedimenti nel corso degli anni, spostamenti nell’attuazione o anche possibili errori consentirebbero di seguire l’evoluzione dei festival e formulare osservazioni concrete in merito ai presupposti effettivi.

Documentazione dei singoli progetti:

Su diversi livelli presentati nella discussione dei progetti emergono in entrambi i festival discrepanze tra la comunicazione degli intenti delle promotrici e dei promotori dei festival e la documentazione un po’ sommaria delle attività già svolte. Di conseguenza, sono possibili solo poche considerazioni riguardo alle attività progettuali attuate e al decorso dei relativi processi, talché la valutazione qualitativa del progetto si concentra sul procedimento concettuale e sulle aspettative delle promotrici e dei promotori. Di conseguenza, rimane senza risposta la domanda se e in che modo le attività previste sono state o vengono attuate.

Concetti di insegnamento e di apprendimento, gradi di partecipazione:

La mancanza di documentazione delle attività fin qui svolte produce le principali lacune nelle questioni concernenti i concetti di insegnamento e apprendimento applicati e i gradi di partecipazione degli interessati. Tali concetti possono essere dedotti unicamente dalle descrizioni piuttosto criptiche dei progetti e degli intendimenti. A livello progettuale concreto è quindi possibile analizzare unicamente i presupposti e gli intenti di un progetto, nella misura in cui essi sono stati esposti.

Conclusione

La discussione dei due progetti pone in risalto le criticità risultanti sui diversi livelli di un lavoro di mediazione a carattere  partecipatorio e che concernono anche contesti extrascolastici. Al centro vi è sempre la domanda chi trae quali benefici da una collaborazione. Questo vale in particolare per i progetti che operano con gruppi marginalizzati. Maggiore è l’asimmetria a livello di sapere e potere tra i partecipanti, più è elevato il rischio di una  strumentalizzazione a vantaggio delle istituzioni, delle promotrici o dei promotori dei progetti. Per intervenire a livello strutturale sulle esistenti esclusioni ed evitare di riprodurle è quindi indispensabile confrontarsi con i rispettivi interessi in gioco.

Materiali

Per l’analisi dei progetti erano a disposizione i seguenti materiali:

«Le Printemps des Poètes», Francia

Festival della letteratura Morley

1 Nell’autopresentazione sul sito internet del festival si legge: «Morley Literature Festival in Leeds is an annual week-long festival in October celebrating books, reading and writing» → http://www.morleyliteraturefestival.co.uk/about [17.11.2012].

2 Vedi la bibliografia di Jean-Pierre Siméon: → http://www.printempsdespoetes.com/index.php?url=poetheque/poetes_fiche.php&cle=3 [18.11.2012].

3 Un documento dettagliato concernente l‘attuale riforma scolastica in Francia è disponibile al sito internet del Ministero della Pubblica Istruzione: → http://www.refondonslecole.gouv.fr/la-demarche/rapport-de-la-concertation [10.11.2012].

4 Nella versione originale: «un’educazione culturale, artistica e scientifica per tutti».

5 Refondons l’école de la République, Rapport de la concertation, p.40; vedi documentazione MCS0108.pdf.

6 Cfr. ibid., p.41.

7 Cfr. in merito il concetto di politica culturale francese della legislatura 2012 – 2014; → http://www.culturecommunication.gouv.fr/Politiques-ministerielles/Developpement-culturel/Education-populaire/Conventions-pluriannuelles-d-objectifs-2012-2014 [10.11.2012].

8 Cfr. in proposito il sito dell’Associazione Public Private Partnerships in Svizzera: → http://www.ppp-schweiz.ch/de [10.11.2012].

9 Cfr. Sack 2003.

10 Phinn 1999; Phinn 2001.

11 Phinn 2000.

12 Il concetto di festivalizzazione è stato coniato da Walter Siebel e Harmut Häußermann già nel 1993 nel loro articolo «Festivalizzazione della politica urbana». Festivalizzazione intende la concentrazione spaziale, temporale e finanziaria di risorse su una manifestazione, un evento o un progetto, (Cfr. Häußermann, Siebel, 1993).

13 Refondons l’école de la République, Rapport de la concertation, p.40; vedi documentazione MCS0108.pdf.

14 Cfr. in merito la discussione sulla cultura come fattore di localizzazione in KM Magazin (KM 2011) o, sull’importanza dell’economia creativa in Svizzera: Weckerle et al 2007; dati riassuntivi anche al sito: → http://www.creativezurich.ch/kwg.php [15.11.2012].

15 Queste indicazioni si basano su un colloquio telefonico tra l’autrice e la Direttrice del festival Jenny Harris avvenuto l’11.12.2012.

16 Dichiarazioni di Jenny Harris, 11.12.2012.

17 → http://www.printempsdespoetes.com/index.php?rub=2&ssrub=16&page=59 [15.11.2012].

18 Tutti i temi di Le Printemps des Poètes sono elencati al sito: → http://www.printempsdespoetes.com/index.php?rub=4&ssrub=23&page=13 [18.11.2012].

19 Cfr. → http://www.printempsdespoetes.com/index.php?rub=3&ssrub=21&page=75 [17.11.2012].

20 Cfr. → http://www.printempsdespoetes.com/index.php?rub=4&ssrub=23&page=13 [17.11.2012].

21 Cfr. → http://www.barbarataylorbradford.co.uk [10.11.2012] und → http://www.iain-banks.net [10.11.2012].

22 Tutte le dichiarazioni di Jenny Harris qui citate sono state rilasciate in occasione del colloquio telefonico con Anna Chrusciel dell’ 11.12.2012.

23 Cfr. → http://www.a-n.co.uk/publications/article/193995 [10.11.2012].