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3.0 Introduzione

In un museo d’arte viene presentata una mostra su dieci secoli di temi medici nella pittura. In merito viene proposta una speciale offerta di mediazione rivolta a infermiere e infermieri in formazione. Si inizia con una visita guidata della mostra, durante la quale il gruppo apprende fatti relativi alla storia dell’arte concernenti le opere e si scambia le proprie associazioni in merito ai quadri sullo sfondo della specifica esperienza professionale. In seguito, nella sala destinata alla mediazione, le e i partecipanti si dedicano essi stessi a un’attività creativa. Partendo dalle raffigurazioni su manuali scolastici, concepiscono lavori visivi attingendo a diverse tecniche di visualizzazione come il collage analogico in carta, il frottage con acetone, la copiatura da una proiezione o un programma digitale di elaborazione delle immagini. Qualche tempo dopo, la persona addetta alla mediazione visita il gruppo nella Scuola universitaria professionale. Insieme viene passata in rassegna la giornata trascorsa al museo e riflettuto se qualcosa dalle esperienze del workshop potrebbe essere trasferibile alla loro quotidianità formativa e professionale. A tale proposito si torna a occuparsi di un lavoro artistico della mostra di Damien Hirst del 2002: una grande teca con centinaia di pastiglie multicolori esposte come gioielli in vetrina. Le partecipanti e i partecipanti discutono su come siffatti procedimenti di straniamento dischiudano anche per loro possibilità di sviluppare nuove prospettive su materiali quotidiani e familiari in modo da non cedere alla routine e restare desti e vigili. Parallelamente si sviluppa un dibattito controverso sul fatto che Damien Hirst sia uno degli artisti contemporanei più cari e che i suoi lavori siano presenti in numerose collezioni museali.

Da quest’esempio fittizio emergono numerosi contenuti di mediazione. Prima di tutto le opere d’arte stesse, quindi le tecniche artistiche di creazione dell’opera e i procedimenti artistici (come la traslazione di significato di oggetti d’uso comune) e la loro possibile rilevanza per altri campi d’attività, ma anche l’istituzione museo con le sue politiche di collezione e le attuali tendenze sul mercato dell’arte.

Questo capitolo esamina un po’ più da vicino i diversi possibili contenuti della mediazione culturale. Il testo d’approfondimento a sua volta getta uno sguardo sulla storia e il presente di contenuti occulti della mediazione, a loro volta diventati negli ultimi anni contenuto di dibattiti critici tra gli specialisti nel campo di lavoro della mediazione culturale.