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2.1 Categorie per gruppi mirati

Alla domanda «mediazione per chi?» rispondono generalmente le fornitrici e i fornitori di prestazioni culturali. Raramente un gruppo si presenta a un’istituzione culturale o a singole artiste e singoli artisti per  sollecitare offerte di mediazione.

Nella determinazione delle destinatarie e dei destinatari, le istituzioni culturali ricorrono a uno strumento di ricerca di mercato: la definizione di gruppi mirati. Tradizionalmente, i gruppi mirati vengono definiti in base a caratteristiche sociodemografiche. Finora, si tratta in particolare della categoria età o generazione, tant’è vero che i gruppi mirati menzionati con maggiore frequenza sono bambini, giovani, anziani, adulti (più raramente, ma con tendenza in aumento). In tempi recenti si constata un aumento di offerte nell’ambito della promozione precoce (per es. «teatro per bambini di due anni») e di proposte transgenerazionali. Da qui emerge un’altra categoria predominante: sovente le offerte di mediazione culturale si indirizzano altresì a istituzioni sociali o gruppi come famiglie, imprese e professioni (per es. dirigenti o docenti) oppure istituti di formazione come scuole, università e scuole dell’infanzia. Negli inviti si celano talvolta indirizzamenti non espressi come lo status sociale e il livello formativo, per esempio se l’offerta è diretta a «scuole di maturità» o a «apprendisti». Nell’area germanofona è ancora piuttosto rara la formulazione di gruppi mirati devianti rispetto alla maggioranza sociale, per esempio offerte che si rivolgono esplicitamente a omosessuali o a un gruppo di una determinata provenienza nazionale. Una tradizione più consolidata ha invece l’indirizzamento a gruppi che presentano particolari caratteristiche fisiche o psichiche, per esempio offerte per persone con difficoltà d’apprendimento o con una mobilità o facoltà visive e uditive ridotte.

Gran parte delle offerte di mediazione culturale sono tuttavia destinate a un  pubblico specializzato. del settore dell’arte e della cultura, rispettivamente persone con interessi culturali. Nondimeno, queste cerchie non vengono pressoché mai dichiarate come gruppo mirato. Si tratta di un «gruppo mirato invisibile», i cui membri sono considerati fruitori «naturali» delle offerte.